Adottai un gatto randagio, poi il mio mondo รจ crollato una settimana dopo

Ogni volta che entro in un ospedale a Gaza, mi trovo di fronte ad atrocitร  indicibili e alle lesioni piรน orribili che un essere umano possa immaginare.

Come quella volta in cui ero accanto a una sala di rianimazione dell’ospedale Al-Aqsa dove i medici avevano sedato un bambino di nove anni per alleviare le sue sofferenze mentre moriva.

Le grida disperate di sua madre risuonavano nell’edificio. Risuonano ancora nei miei incubi.

Dal momento dell’inizio del bombardamento militare di Israele su Gaza a ottobre, ho lavorato con i miei colleghi di Medical Aid for Palestinians (MAP) per sostenere la nostra risposta d’emergenza. Ogni compito รจ accompagnato da una serie di sfide, come le strade impraticabili o la costante minaccia di bombardamenti.

Ma vivere qui non รจ mai stato facile.

Sono nato in Arabia Saudita da genitori palestinesi, ma siamo tornati a Gaza quando avevo 10 anni.

Ho condotto una vita relativamente decente, nonostante l’occupazione e il blocco israeliani, che causavano regolarmente carenze d’acqua, elettricitร , cure mediche e libertร  di movimento. Questo blocco incombe come un’ombra sul lavoro di tutti, sulle vite e sulle passioni.

La mia giornata standard inizia presto, con un caffรจ veloce mentre guardo fuori dalla finestra per controllare se ci sono incursioni aeree o se รจ relativamente sicuro uscire.

Arrivare al lavoro รจ un compito a sรฉ stante, con le strade piene di detriti e crateri lasciati dai bombardamenti notturni. Spesso siamo costretti a cambiare i nostri piani di viaggio piรน volte per evitare zone troppo pericolose.

Una volta arrivato all’ospedale, mi immergo nel caos della sala d’attesa affollata, con pazienti in lacrime e familiari ansiosi che cercano risposte dai pochi medici e infermieri presenti. Il personale รจ esausto e sovraccarico di lavoro, ma fa del suo meglio per fornire cure di emergenza a quanti piรน pazienti possibile.

Le ferite che vedo ogni giorno sono spesso brutali e difficili da guardare. Persone con arto amputato a causa di esplosioni, bambini con gravi ferite da schegge, anziani con ustioni di terzo grado. Ogni volta che chiudo gli occhi, vedo quei volti sofferenti davanti a me.

Eppure, non posso permettermi di lasciare che l’orrore mi consumi. Sono qui per fare tutto il possibile per aiutare queste persone in difficoltร , per portare un po’ di conforto in mezzo al caos.

Le nostre riserve di forniture mediche sono spesso esaurite e dobbiamo fare affidamento su donazioni da parte di organizzazioni come MAP per garantire che i pazienti ricevano le cure di cui hanno disperatamente bisogno. Anche la mancanza di personale qualificato รจ un problema frequente, con molti medici e infermieri costretti a lavorare turni estenuanti senza riposo.

Non posso fare a meno di pensare al bambino di nove anni che ho visto morire nella sala di rianimazione. La sua morte mi ha lasciato un vuoto nel cuore, un senso di impotenza di fronte alla crudeltร  della guerra.

Ma devo trovare la forza di andare avanti, di continuare a lottare per quei pazienti che hanno bisogno di me. Sono il loro unico baluardo contro il dolore e la sofferenza, e non posso permettermi di fallire nella mia missione di portare loro un po’ di speranza in mezzo alla disperazione.

Lavorare in un contesto cosรฌ difficile mi ha insegnato molte lezioni sulla resilienza umana, sull’importanza di restare saldo anche quando tutto sembra perduto. Sono cresciuto molto come persona e come professionista durante il mio tempo qui, imparando a essere grato per le piccole vittorie e a non lasciarmi sopraffare dalle tragedie che mi circondano.

Non so cosa riservi il futuro per Gaza e per le persone che vi abitano. Ma so che continuerรฒ a lottare per loro, a dare voce a coloro che sono stati silenziati dalla guerra e a cercare di portare un po’ di pace in un mondo cosรฌ pieno di violenza e odio.

E cosรฌ, mentre guardo il sole calare lentamente all’orizzonte e il silenzio della notte calarsi su Gaza, mi ripropongo di continuare la mia battaglia per la giustizia e la dignitร  per tutti coloro che chiamano questa terra tormentata casa.

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